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    Vespe e Calabroni

    Essere punti da una vespa è un’esperienza dolorosa, come anche essere punti da un calabrone. Quest’ultimo è noto anche con il nome di AMMAZZA SOMARI: ammazza somari, o ammazza cavalli, sta a indicare la mortalità che rivestono per gli animali in questione più punture di questo insetto. Il veleno iniettato dal calabrone, di origine proteica, è composto da enzimi che danneggiano i tessuti umani. Il calabrone killer.

    Pur essendo un ottimo predatore, è fondamentalmente pacifico e non aggredisce l’uomo, a patto che quest’ultimo non lo infastidisca. Tuttavia, è uno degli imenotteri più reattivi in caso di minaccia e diventa pericoloso a causa delle dimensioni e della quantità di veleno che può inoculare.

    Solo le operaie e la regina possono pungere, perché per farlo utilizzano l’organo riproduttivo, di cui i maschi sono sprovvisti.  Se si viene infastiditi dalla presenza di un calabrone è importante non provare mai a schiacciarlo, perché rilascia un segnale chimico che stimola l’aggressività degli altri membri della colonia. La sua puntura può rappresentare anche un pericolo per la vita in caso di reazione allergica, oppure costituire un fattore di contaminazione per gli alimenti destinati al consumo umano.

     

    Le vespe spesso costruiscono i loro nidi sotto i cornicioni, dove si deve intervenire opportunamente equipaggiati. Dopo i due metri, per esempio, in base alla sicurezza sul lavoro, si sta in quota. Vanno, pertanto, usati trabattelli o ponteggi a norma, al fine di scongiurare anche il pericolo per gli addetti ai lavori. DISINFESTARE’, vista la grande richiesta di interventi di questo tipo, ha organizzato un pick-up per il trasporto di un trabattello idoneo al raggiungimento di quote non fruibili con scale telescopiche.

    Quando l’alveare è sito all’interno di un celetto di una tapparella, la prima cosa da fare è mettere in sicurezza gli abitanti dell’immobile. Queste fasi, che possono risultare concitate, devono essere guidate da esperti, altrimenti si incorre in spiacevoli conseguenze.

    Appena ci si avventura nella rimozione di un alveare, anche di discrete dimensioni, le sentinelle che sono a tutela dello stesso divengono immediatamente aggressive, sferrando l’attacco. Nonostante le tute anti puntura che si indossano, si percepiscono nettamente le loro cattive intenzioni.

    È assolutamente sconsigliato intervenire senza avere le competenze necessarie.

    Chiamate DISINFESTARE’ o il pronto intervento dei pompieri.

    Generalmente si interviene irrorando prodotti fortemente abbattenti sul nido o negli anfratti da dove si osserva l’uscita di vespe operaie, oppure con l’utilizzo del termonebbiogeno.

    Il trattamento chimico è adatto per infestazioni nelle aree esterne agli edifici. Nel caso in cui l’infestazione sia interna, l’eliminazione degli alveari deve essere condotta con altre strategie e metodologie. In entrambi i casi, la disinfestazione deve essere eseguita preferibilmente nelle prime ore del mattino o in tarda serata, ma quando ci si ritrova a gestire un imminente pericolo per le persone, si interviene anche sotto al sole in pieno giorno.

    Un sistema di supporto preventivo è quello dell’utilizzo di trappole con attrattivo, dalle quali la vespa o il calabrone vengono attirati senza riuscire a uscirne.

    Punture di vespe

    Puntura di vespa: Cos’è?

    La puntura di vespa è un evento accidentale che può verificarsi dopo l’incontro ravvicinato con questo imenottero aculeato.

    Nonostante questi insetti attacchino quando sono provocati e si sentono in pericolo, essi nidificano in posti vicini all’uomo, rendendo più probabili gli incontri.

    Come riconoscere una vespa

    • La vespa è un insetto particolarmente aggressivo e può pungere più volte di seguito la propria vittima, poiché, a differenza delle api, il pungiglione non rimane incastrato nella cute.
    • Le vespe hanno il corpo ricoperto di strisce gialle e nere e sono provviste di un pungiglione lungo, liscio e dritto. Questa sorta di aculeo si trova in comunicazione con un sacco velenifero.
    • Altra caratteristica di questo imenottero è il corpo meno peloso e più longilineo rispetto a quello dell’ape. L’addome è infatti distinto dal torace grazie alla presenza di un sottile peduncolo. A volte, le vespe vengono confuse con i calabroni, poiché presentano un aspetto simile, ma le prime sono più piccole.
    • Le vespe possono attaccare anche in sciame. Le colonie dal nido cartaceo sono generalmente più piccole e sono quelle che è più probabile vedere sulle superfici esterne delle abitazioni.

    Puntura di vespa: chi è più a rischio?

    Le persone più vulnerabili alla puntura di vespa sono quelle che svolgono professioni o attività all’aria aperta, come apicoltori, giardinieri, agricoltori e vigili del fuoco. Più a rischio è anche chi ha già manifestato reazioni allergiche alle punture. Le persone esposte ad attacchi di sciami con alti livelli di IgE veleno-specifiche sono, invece, a maggior rischio di anafilassi.

    Quando è più probabile incorrere in una Puntura di vespa?

    Le vespe diventano, in genere, più aggressive durante l’estate, poiché essa coincide con il periodo di massima riproduzione. Il caldo spinge, inoltre, questi insetti ad uscire dai loro nidi più spesso.

    Le vespe preferiscono vivere in zone riparate, tra gli alberi o tra gli spazi del tetto. Luoghi a rischio sono anche le pozze d’acqua, i cespugli, i raccoglitori per i rifiuti e le cataste di legna. All’aperto, le vespe sono attratte, poi, da cibi e bevande.

    Cosa provoca una Puntura di Vespa?

    Il veleno di quest’insetto contiene sostanze tossiche e componenti ad attività allergenica, come fosfolipasi, ialuronidasi ed antigen 5 protein. Le reazioni alla puntura dipendono anche dalla quantità inoculata di queste sostanze.

    Reazione "normale" alla Puntura di Vespa

    Dopo una puntura di vespa, agiscono sostanze tossiche responsabili di un effetto vasodilatatore che si manifesta con dolore immediato, arrossamento, gonfiore, bruciore intenso e prurito. Questi sintomi, in caso di reazione normale, coinvolgono solo l’area intorno al punto di inoculazione del pungiglione, estendendosi al massimo per pochi centimetri. Di norma, questi sintomi sono autolimitanti: la regione dove è stata inflitta la puntura da parte della vespa rimane dolorante e pruriginosa solo per alcuni giorni.

    Reazione tossica o allergica

    Nei soggetti suscettibili, invece, una puntura di vespa può comportare un’estesa reazione infiammatoria cutanea. Questa si manifesta tipicamente con rigonfiamento di oltre 10 cm di diametro, dolore, arrossamento, prurito e bruciore, che tendono ad aggravarsi gradualmente nei primi tre giorni.

    Gli allergeni veicolati attraverso la puntura di vespa agiscono entro pochi minuti, scatenando una reazione generalizzata, ma solo negli individui predisposti. In quest’ultimo caso, le manifestazioni includono:

    • Eruzione cutaneacon prurito, pomfi e rossore su un’area più vasta del corpo;
    • Gonfiore delle labbrae delle palpebre;
    • Nausea, vomitoe difficoltà alla deglutizione;
    • Febbricola;
    • Palpitazioni;
    • Spossatezza.

    Quando il gonfiore coinvolge la lingua o la parte bassa della gola, può ostacolare il passaggio dell’aria, limitando la funzionalità respiratoria. Di conseguenza, può subentrare un edema della glottide (rigonfiamento della laringe all’altezza delle corde vocali). L’ostruzione grave delle vie respiratorie si manifesta generalmente con difficoltà a parlare, incapacità di prendere fiato, raucedine, tosse, dolore al petto e senso di soffocamento.

    Nei casi più severi, dopo una puntura di vespa, può svilupparsi uno shock anafilattico. Questo è caratterizzato da una riduzione della pressione arteriosa marcata e persistente, la quale può condurre a intorpidimento o perdita di coscienza, vertigini e arresto cardiocircolatorio.

    Se vengono inflitte dalle vespe un numero elevato di punture (circa una decina), anche se non si è allergici, si possono verificare reazioni generalizzate di tipo tossico. In tal caso l’accumulo di veleno può indurre gravi sintomi, anche a distanza di 24-48 ore. La reazione tossica da punture multiple si manifesta con nausea, vomito, vertigini, convulsioni, febbre e perdita di conoscenza. Questa condizione rappresenta un’emergenza medica, in quanto può evolvere rapidamente in un’intossicazione da veleno (avvelenamento), con danni al tessuto muscolare (rabdomiolisi), problemi cardiaci e insufficienza renale.

    Punture d’insetto in bocca e gola: cosa fare

    Particolarmente pericolose sono le punture d’insetto in bocca e in gola. Se siete all’aperto, controllate il contenuto dei bicchieri, delle lattine e delle bottiglie prima di bere: gli insetti gradiscono molto le bevande dolci e la birra. In caso di punture d’insetto in bocca e in gola chiamate subito il 118 e, se possibile, succhiate cubetti di ghiaccio e fate impacchi freddi intorno alla gola fino all’arrivo del pronto soccorso.

    Puntura di vespa: cosa prevede l'iter diagnostico?

    La diagnosi della puntura di vespa è clinica: il medico esamina l’area cutanea coinvolta e le vie aeree al fine di individuare eventuali segni di reazione anomala.

    Per diagnosticare un’allergia, è necessaria una visita dall’allergologo, che eseguirà test appropriati sulla cute e sul sangue (determinazione di anticorpi specifici nel sangue, test cutaneo con estratti di veleno di vespa ecc.).

    Puntura di vespa: cosa fare?

    Le reazioni minori alle punture di vespa possono essere trattate nel seguente modo:

    • Lavare la zona con acqua e sapone, quindi disinfettarela cute;
    • Per alleviare il dolore e ridurre il gonfiore, far scorrere l’acqua fredda sopra e attorno all’area, o applicare un impacco avvolgendo in un asciugamano alcuni cubetti di ghiaccio;
    • Per ridurre bruciore, dolore e prurito, inoltre, è possibile utilizzare gli appositi stick dopo-puntura;
    • Per lenire la cute, è possibile ricorrere anche a validi rimedi fitoterapici, come l’applicazione locale di Aloe (gel o polpa) o di un unguento a base di Calendula.

    Se la puntura di vespa è piuttosto dolorosa o il gonfiore interessa una regione estesa, il medico può consigliare l’applicazione di una crema topica a base di idrocortisone, di anestetici locali (lidocaina o pramoxine) o di antistaminici. Altre creme (esempio: calamina lozione) possono aiutare a lenire il prurito della pelle.

    Su indicazione medica, è possibile assumere antidolorifici, come paracetamolo o ibuprofene. Quando il gonfiore locale è maggiore, può essere prescritto un breve ciclo di corticosteroidi orali, come il prednisolone, da assumere per 3-5 giorni.

    In caso di reazione Allergica

    Nel caso in cui si manifestino sintomi generalizzati, in zone del corpo molto distanti dalla sede della puntura di vespa, è necessario recarsi immediatamente al Pronto Soccorso o chiamare il 118.

    Il trattamento di emergenza per le reazioni allergiche prevede la somministrazione di antistaminici e di cortisone per via endovenosa, per ridurre la reazione infiammatoria e rendere pervie le vie aeree. Allo stesso scopo, può essere fornito al paziente ossigeno, per compensare la respirazione limitata, e un beta-agonista (come il salbutamolo), per alleviare la dispnea. L’anafilassi va trattata con adrenalina parentale e liquidi per vie endovenose e, se necessario, con vasopressori.

    Quando la reazione è importante, per prevenire lo shock anafilattico, occorre programmare una visita dall’allergologo, per accertare la propria ipersensibilità e comprendere la gravità della situazione sottoponendosi ad esami diagnostici mirati.

    Il medico può prescrivere, inoltre, dei farmaci di pronto intervento, da portare sempre con sé se si sa di essere allergici e a cui ricorrere in caso di eventuali nuove punture (per esempio una penna caricata di adrenalina auto-iniettabile).

    Quando è necessario, per prevenire ulteriori episodi anafilattici e reazioni sistemiche in caso di incontri ravvicinati con le vespe, può essere consigliata l’immunoterapia desensibilizzante. 

    Se siete allergici, è bene informare le persone che vi circondano, istruendole sul da farsi in caso di emergenza.

    Bite Away – dispositivo medico contro il prurito

    Bite away è un dispositivo medico che combatte il forte prurito causato da punture di insetti. In particolare, è ideale per zanzare, api, vespe e calabroni. A differenza di altri rimedi per le punture di insetti, Bite away non agisce tramite crema o gel, bensì sfrutta il potere del calore. Non contiene, quindi, sostanze chimiche. L’applicatore raggiunge rapidamente e per brevi istanti la temperatura di 51°C, scatenando una reazione anti-prurito e antidolorifica.

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     Aloe Vera Gel di ISUDA è un prodotto che contiene gel di aloe vera naturale al 100%. Non contiene profumo, alcool o prodotti chimici nocivi. Il gel di aloe è arricchito con estratti di camomilla, per un effetto lenitivo ancora più intenso. Regala sollievo in caso di punture di insetto, ma può essere utilizzato più in generale per il benessere della cute, dei capelli e persino dei nostri amici animali. Le recensioni degli utenti sono molto positive: si dicono soddisfatti della buona qualità del prodotto, tanto che anche coloro che hanno sperimentato altri gel a base di aloe sono propensi ad affermare che questo sia il migliore.

    Come prevenire una puntura di vespa

    Una serie di comportamenti può essere adottata per ridurre al minimo il rischio di essere punti da una vespa:

    • Quando si svolgono attività all’aperto, vestirsi adeguatamente, con camicie a maniche lunghe e pantaloni, evitando abiti ampi e svolazzanti, al fine di ridurre al minimo l’esposizione della pelle, e indossare preferibilmente abiti di colore chiaro, in quanto le tonalità accese o scure attraggono gli insetti.
    • Se si viene circondati da uno sciame, allontanarsi molto lentamente, senza farsi prendere dal panico. Non tentare di schiacciare le vespe, poiché i movimenti bruschi le eccitano, rendendole più aggressive.
    • Usare cautela quando si lavora all’aperto, in soffitta o sui cornicioni dei tetti. Quando si individua un nido di vespe in giardino o in casa e occorre una bonifica, rivolgersi a personale esperto e specializzato per farlo rimuovere al più presto.
    • Durante le attività all’aria aperta, non camminare a piedi scalzi: se si schiaccia una vespa, l’animale reagisce pungendo.
    • Stare alla larga da fiori, alberi, cespugli, raccoglitori per i rifiuti e cataste di legna, che possono attrarre le vespe. Evitare di raccogliere frutti maturi da terra, come anche vecchi rami e pezzi di legno, dove amano costruire i loro nidi.
    • Evitare l’uso di cosmeticiprofumati, che possono attirare gli insetti.
    • Se possibile, munire porte e finestre di zanzariere per evitare che le vespe entrino all’interno della casa.
    • Quando si mangia all’aperto, le vespe amano ronzare intorno ai cibi. Pertanto, gli alimenti non consumati andrebbero conservati coperti. Lavarsi le mani dopo aver mangiato o aver manipolato cibi dolci all’aperto (consiglio valido soprattutto per i bambini).